XI. Paure.
Chi ha paura? Chi rischia un male. Cos’è un male? Un cambiamento non desiderato nello status quo. Quindi: chi non apprezza lo stato in cui si trova non ha paura.
Ma anche: chi ha paura? Chi rischia un male. Cos’è un male? Un cambiamento non desiderato nello status quo. Quindi: chi può neutralizzare i cambiamenti dello stato in cui si trova non ha paura.
Ragioniamo. Se entrambe le affermazioni finali delle due sequenze precedenti descrivono chi non ha paura, allora, esse devono essere equivalenti. Colui che non apprezza lo stato in cui si trova e colui che può neutralizzare i cambiamenti dello stato in cui si trova devono essere la stessa persona.
Più sei unico, più hai da perdere. Più hai da perdere, più hai paura. Più hai paura, più desideri di non essere unico. Più desideri di non essere unico, meno hai paura. Quindi: colui che è unico tende a comportarsi come colui che è ordinario.
Ma anche: più sei ordinario, meno hai da perdere. Meno hai da perdere, meno hai paura. Meno hai paura, più apprezzi la tua ordinarietà. Più apprezzi la tua ordinarietà, più hai paura. Quindi: colui che è ordinario cerca di atteggiarsi ad unico.
Al mondo ci sono due tipi di persone: gli ordinari, che scimmiottano i grandi spiriti, rendendosi ridicoli nel farlo; gli unici, che si accontentano degli infimi piaceri, rendendosi penosi nel farlo.
Noi siamo quello che non siamo.
Ma anche: chi ha paura? Chi rischia un male. Cos’è un male? Un cambiamento non desiderato nello status quo. Quindi: chi può neutralizzare i cambiamenti dello stato in cui si trova non ha paura.
Ragioniamo. Se entrambe le affermazioni finali delle due sequenze precedenti descrivono chi non ha paura, allora, esse devono essere equivalenti. Colui che non apprezza lo stato in cui si trova e colui che può neutralizzare i cambiamenti dello stato in cui si trova devono essere la stessa persona.
Più sei unico, più hai da perdere. Più hai da perdere, più hai paura. Più hai paura, più desideri di non essere unico. Più desideri di non essere unico, meno hai paura. Quindi: colui che è unico tende a comportarsi come colui che è ordinario.
Ma anche: più sei ordinario, meno hai da perdere. Meno hai da perdere, meno hai paura. Meno hai paura, più apprezzi la tua ordinarietà. Più apprezzi la tua ordinarietà, più hai paura. Quindi: colui che è ordinario cerca di atteggiarsi ad unico.
Al mondo ci sono due tipi di persone: gli ordinari, che scimmiottano i grandi spiriti, rendendosi ridicoli nel farlo; gli unici, che si accontentano degli infimi piaceri, rendendosi penosi nel farlo.
Noi siamo quello che non siamo.
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