I. Mi sarei voluto presentare, ma...

Mentre creavo questo blog, pensavo che, nel primo post, avrei dovuto presentare la persona di cui sarà possibile leggere le elucubrazioni e le storie (e gli scarti mentali) pubblicati qui: Io.
Poi, però, ho pensato che questa non era una cosa fondamentale.

Tutto quello che di importante c'è da sapere su di me (c'è?) non lo scriverò ora, perché, almeno per il mondo della rete, Io sono solo quello che dico, e quello che dico sarà scritto nei miei posts.
Quello che intendo è che non c'è bisogno di definirmi, descrivermi caratterialmente o raccontarmi esplicitamente e deliberatamente, poichè le persone, credo, debbano essere lette ed interpretate tramite la ricezione dei messaggi che trasmettono, il giudizio sulle azioni che compiono, e la valutazione del modo in cui si pongono, non tramite i riassunti esistenziali che chiunque, in modo più o meno fallace, cerca di dare di sé.
Insomma, credo che noi tutti non siamo quello che diciamo di essere - e forse, a volte, neanche quello che pensiamo di essere - ma solo e semplicemente quello che il mondo percepisce di noi, nel bene e nel male, a torto o ragione, nel vero o nel falso. Poiché per il mondo dei blog esistono solo i posts, Io esisterò per la rete solo se, e solo nella misura in cui, qualcuno percepirà qualcosa di interessante in quello che qui pubblicherò.
A questo punto, mi pare, rimane poco o nulla da dire in una presentazione: il mio profilo pseudoanagrafico è pubblicato su questo blog - e, tra l'altro, neanche lo avrei voluto inserire (vedi sopra il perché) ma, sapete, le public relations, la trasparenza e la visibilità lo richiedono; chi Io sia - se il mondo della rete delibererà la mia esistenza ; ) - lo si potrà evincere da ciò che scriverò; le esperienze che ho fatto e che farò cercherò di documentarle con qualche fotografia. Ma allora perché mi volevo presentare?
Non lo so; comunque, in qualche modo, dovevo pure iniziare.
Alla prossima e buona lettura.